Le tecniche solitamente adottate per la messa in sicurezza sismica degli edifici comportano l’esborso iniziale di importanti spese e la realizzazione di lavori spesso piuttosto invasivi, che comportano agli occupanti di dover evacuare l’immobile.
Rimini, zona sismica 2. Siamo in un condominio di quattro piani, con 13 appartamenti, realizzato con struttura a travi e pilastri prima del 1983. I proprietari decidono di investire sulla messa in sicurezza della loro abitazione, forti delle agevolazioni fiscali previste nella legge di Bilancio 2017 (il cosiddetto “Sismabonus”).
Quindi, si rivolgono ad un ingegnere specializzato, il quale effettua una opportuna diagnosi sismica, elaborando un progetto di adeguamento in modo da portare il loro edificio ai livelli di sicurezza di un fabbricato nuovo.
Arriva un preventivo di 330mila euro, pari a circa 25mila euro per ogni unità immobiliare. Una parte di questa somma potrà essere recuperata con il Sismabonus, che in questo caso prevede il livello di detrazione massima: 85%, corrispondente a 21.250 euro per appartamento, pari a 4250 euro annui per 5 anni.
Poi, chi non ha un reddito sufficiente a beneficiare di tutta la detrazione disponibile, potrà cedere il proprio credito d’imposta all’impresa esecutrice, secondo le modalità previste da un apposito Decreto dell’Agenzia delle Entrate. In cambio, l’impresa riconoscerà un corposo sconto sull’importo dei lavori.
Fin qui, sembra una favola.
Tuttavia … ad un certo punto i condòmini si accorgono di un ostacolo che li invoglia a rinunciare:
infatti, per attuare i lavori di adeguamento sismico previsti, saranno costretti a lasciare la loro casa. Effettivamente, per intervenire sulle strutture, occorrerà “mettere a nudo” i pilastri, realizzando gli opportuni rinforzi per incrementarne la resistenza e la duttilità. Per fare ciò, gli appartamenti si trasformeranno in un “cantiere” tale da non renderli più agibili: pertanto, gli inquilini dovranno trovarsi una sistemazione temporanea, effettuando un trasloco completo. Inoltre, le finiture degli appartamenti, “deturpate” da lavori così invasivi, dovranno essere ripristinate. Alla fine, almeno il 50% dei costi dell’intero intervento sarà destinato al rifacimento dei pavimenti, intonaci, rivestimenti, tinteggiature.
Quindi, i 21.250 euro stimati inizialmente costituiscono un costo solo teorico. In realtà, molto più impattante è il “costo”, non facilmente quantificabile, dovuto al disagio di dover trovare un’altra sistemazione. Costo che, nella grande maggioranza dei casi, fa pendere l’ago della bilancia verso la scelta di … non fare niente.
Per risolvere questi problemi, è nato SismaCoat:
si tratta di una modalità di consolidamento che permette di realizzare l’adeguamento sismico di un edificio consentendo di mantenere la fruibilità degli appartamenti, perché prevede di lavorare all’esterno del fabbricato realizzando, nel contempo, anche il cappotto termico dell’involucro edilizio.
Le fasi di intervento sono state studiate per operare solo sulle facciate, su strutture sia a travi/pilastri che in muratura, evitando di apportare disagi abitativi interni, modifiche agli impianti e opere murarie invasive.
Ciò permette di eliminare i disagi e di contenere significativamente i costi ed i tempi di intervento.
Il Sistema SismaCoat consente di beneficiare non solo delle detrazioni Sismabonus, ma anche del cosiddetto “Ecobonus”, previsto per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti. Questa modalità di intervento, quindi, gode di una doppia detrazione, che con la Legge di Stabilità 2018 è stata oggetto di ulteriori incentivi: il massimo imponibile detraibile è stato incrementato da € 96.000 a € 136.000 per ogni unità immobiliare, mentre le percentuali detraibili sono dell’80 e 85 % nel caso in cui si migliori la classe sismica di n. 1 o 2 classi rispettivamente. Fra l’altro, tali detrazioni sono state estese anche agli Istituti autonomi per le case popolari: quindi, dal 2018 anche l’edilizia residenziale pubblica potrà beneficiare del regime fiscale sopra descritto (#Sismabonus + #Ecobonus + #Cessione del credito).
Lavoriamo per fare in modo che gli italiani, durante un terremoto o uno sciame sismico, si sentano sicuri all’interno della loro casa, perché consapevoli della prestazione «sismo-resistente» della loro abitazione.